CROCCANTE, IRRESISTIBILE, PROFUMATA LA PORCHETTA E’ UNA
PRELIBATEZZA CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA
La porchetta oggi è considerata lo "street food"
per eccellenza, amata non solo in Italia ma anche in Francia, negli Stati Uniti,
in Australia e in Giappone.
Negli ultimi tempi è diventata un prodotto italiano famoso
in tutto il mondo.
La Porchetta |
La porchetta è tra i cibi che non si possono non assaggiare
almeno una volta nella vita. Parola del New York Times, che stila la lista dei 5
cibi più buoni al mondo
La porchetta si consuma tradizionalmente nei panini
imbottiti, come cibo da strada, nella pizza da forno, tipica di Roma, ciriole o
nei Castelli Romani è consuetudine servirla col pane di Genzano.
Panini con la Porchetta |
La paternità della ricetta originaria è rivendicata da più
regioni del centro Italia.
La Porchetta era molto conosciuta e diffusa già nell’antica Roma.
Sembra addirittura che già nel periodo romano, l’imperatore
di turno prediligesse questa pietanza e ne facesse grande uso nei suoi sontuosi
banchetti.
Banchetto antica Roma |
Per gli abitanti di Ariccia, nel Lazio, la ricetta
originaria è presumibilmente risalente ad epoche preromaniche e alla
popolazione dei Latini. Erano gli stessi sacerdoti provenienti da questa zona a
preparare le carni di maiale il “Porchetto” da offrire a Giove Laziale presso
il tempio sul Monte Cavo.
Successivamente però si scoprì che la carne della femmina
era più magra, sana e gustosa…di conseguenza vennero lavorati principalmente
suini di sesso femminile, da qui il nome “porchetta“.
Non a caso, dal 2011 la Porchetta di Ariccia gode del
riconoscimento comunitario della Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Porchetta di Ariccia I.G.P. |
La nobiltà romana era solita trasferirsi durante la stagione
estiva proprio tra le colline di Ariccia, dove spesso venivano organizzate
battute di caccia e si organizzavano sontuosi banchetti. Si dice che
l’imperatore Nerone in persona fosse talmente ghiotto di porchetta da eleggerla
a suo piatto preferito.
In Umbria si sostiene invece che sia nata a Norcia, famosa
sin dai tempi dei Romani per l’allevamento del maiale (di qui il sostantivo
“norcino”).
Radici antiche anche a Campli, in provincia di Teramo, in
Abruzzo, mentre nell’Alto Lazio la sua storia viene fatta risalire addirittura
all’epoca degli Etruschi.
Molte sono ancora oggi “le famiglie storiche” di origini romane
e laziali, che da decenni lavoravano con metodi tradizionali, tramandandosi di
padre in figlio questa specialissima Arte il cosiddetto “O Porchettaro”.
Dove mangiare la porchetta? Sagre, Fiere nel Lazio …..
Castelli Romani, nelle Fraschette ad Ariccia…. a Roma vicino alla nostra Casa
Vacanze al MERCATO TESTACCCIO, mercato di Porta Portese (tutte le domeniche
mattina).
Street Food la Porchetta |
Buon appetito !!!!!!
Vi lasciamo con questa poesia
Romanesca:
LODE ALLA PORCHETTA
di Romeo Collalti (Poeta Romanesco nato nel 1906 e morto nel
1982.
Pija un porchetto da poco smammato,
tenero e poco grasso, un po’ de vino,
lardo, ajo schiacciato, rosmarino,
poi sale e pepe appena macinato.
E
st’ingredienti che t’ho nominato
mò deve de
addopralli a quer divino:
mettete in
parannanza a tavolino,
pija le
frattaje e facce un bon tritato.
Schiaffato a
la padella, stai a cavallo:
un po’ de
lardo e, quanno che scurisce,
un ber
bicchiere de vino p’allungallo.
Mucina bene
e guarda co’ attenzione
che nun
s’attacchi e che nun infittisca;
er mejo
verrà doppo, a concrusione.
Intanto a
sto’ porchetto, internamente,
inzeppa
l’ajo, er rosmarino, er lardo,
lo strutto,
er sale e er pepe co’ riguardo,
eppuro quer
soffritto precedente.
Mò devi fa’
attenzione, ner tramente
che lo
sistemi bene, e da’ ‘no sguardo
ch’er
majaletto nostro, der gajardo,
fenisca in
piastra senza perde gnente.
Quanno
caccia er sughetto, a mano a mano,
datte da
fa’: spennella ‘sto guazzetto
intorno
intorno, e nun spennelli invano.
Cotto, sia
callo o freddo, è appetitoso
che te lo
magneressi, ce scommetto,
puro su la
capoccia d’un tignoso!
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