martedì 28 dicembre 2021

Street Art a TOR MARANCIA - Progetto Big City Life

 

In attesa di poter visitare la nostra città e le sue bellezze continuiamo a proporvi dei tour virtuali, per trasmettervi con i nostri occhi le emozioni che solo Roma sa dare.

Roma non è solo arte antica, un museo a cielo aperto, ma anche protagonista della Street Art.

Street Art a TOR MARANCIA - Progetto Big City Life

Condividiamo il giro in bicicletta che ci ha portato a scoprire sia il lago naturale di Roma ex Snia (Vedi POST Lago ex Snia) e Tor Marancia, borgata storica vicino alla Garbatella, e ammirato i numerosi Murales.

https://www.relive.cc/view/vevYD4zxgyq

Un po’ di storia del quartiere Tor Marancia:

Il quartiere Tor Marancia venne edificato in pochissimi giorni da Mussolini nel 1933 per ospitare i romani che abitavano Borgo (Vedi POST Basilica di San Pietro)  sfrattati per costruire via della Conciliazione.

Questa Borgata si guadagnò molto presto il soprannome Shanghai per due ragioni. La prima era l’alta densità abitativa: famiglie numerose vivevano ammassate in case a una stanza, senza pavimenti e con l’aggravante dei servizi in comune.

La seconda ragione era la frequenza degli allagamenti, dovuta al fatto che questa zona prima era tutta palude. E la città cinese è quella più a rischio alluvioni al mondo.

”La bellezza salverà il mondo”

L’Idiota di Dostoevski

Nel 2015 per riqualificare le borgate è partito un progetto di arte pubblica il progetto Big City Life.

Quando si entra dal numero 63 di viale Tor Marancia, si ha veramente la sensazione di entrare in un museo.

Le facciate di undici edifici sono diventate  ”tele” giganti a disposizione di 22 artisti provenienti da 10 paesi di tutto il mondo. In pochi mesi i writers hanno disegnato 22 murales alti 14 metri, uno più bello dell’altro e tutti diversi tra loro.

Iniziamo a vedere i singoli Murales:

1) Il “Bambino Redentore” dell’artista francese Seth: quel bambino da cui trae ispirazione, e che viene mostrato nell’atto di arrampicarsi su una scala per affacciarsi sul futuro, è Luca e un tempo aveva abitato proprio lì, prima di perdere la vita per un incidente durante i suoi giochi.

In quell’opera è come se potesse rinascere!

Seth dunque, sfonda la facciata del palazzo, per raccontare le storie di vita di quei lotti abitativi.

Murales il Bambino Redentore

2) Altro murales  del ventenne Jerico, filippino d’origine ma romano d’adozione “DISTANZA UOMO NATURA” ipirato chiaramente alla Creazione di Michelangelo della Cappella Sistina parla del desiderio di uomo e natura che cercano di toccarsi, ma in definitiva non ce la fanno. Lo stile riecheggia l’arte figurativa giapponese in modo veramente delicato.

Murales Distanza uomo natura

4) Altro Murales del Museo a cielo aperto di Tor Marancia....in stile Art Nouveau del romano Diamond rappresenta una bella donna addormentata con dei fiori di oleandro tra i capelli, in mano un diamante e dalla cornice spunta un drago (omaggio al nomignolo cinese “Shanghai” come visto precedentemente).

E’ la rappresentazione della nostra città “Roma è una bella donna addormentata, immobile”, spiega lo stesso artista, “una città che non riesce a svegliarsi dal torpore”.

Il titolo, ‘Hic sunt Adamantes‘, fa il verso alla dicitura ‘Hic sunt leones’ o hic sunt dracones. La locuzione latina è un'espressione che viene associata alle carte geografiche antiche per indicare le zone ancora inesplorate più impervie e selvagge da esplorare.

Qui invece ci sono i diamanti, intesi come le persone che abitano nel Lotto.

Murales Hic sunt Adamantes

5) Il titolo di questo murale dechirichiano opera di uno dei più influenti artisti di strada americani Andrew Pisacane alias Gaia, è stato deciso da tre passanti: “Spettacolo Rinnovamento Maturità

La prima cosa che attira lo sguardo è un mandarino, a ricordo di un viaggio precedente compiuto nel Sud-Italia, in cui gli capitava spesso di incontrare gente intenta a sbucciare e mangiare mandarini per strada.

Ma la volontà popolare ha voluto trasformare trasformare quel Mandarino in un’Arancia a simbolo proprio del quartiere di Tor Marancia.

Il tutto fluttua in un’atmosfera metafisica tra cui un busto simile a quelli dello Stadio dei Marmi, simbolo del regime fascista che sfrattò il popolo del Borgo dal centro di Roma per costruire Via della Conciliazione e lo confinò nel ghetto malsano.

Più in basso, la palazzina raffigurata è proprio quella sulla quale la stessa è stata dipinta, al suo stato originale prima dell’intervento degli Street Artist.

Infine il pesce ricorda gli allagamenti cui era soggetta la zona, quando per l’appunto si rischiava di assistere all’irruzione in casa di questi animali.

Il tutto si staglia sul bellissimo cielo color blu-lapislazzulo, tipico del nostro Paese.

Murales Spettacolo Rinnovamento Maturità

6) Altro artista è Antonio Correia noto come Pantonio, street artist portoghese delle Azzorre riconosciuto a livello internazionale per il suo stile basato su linee dinamiche e morbide a Tor Marancia ha realizzato un murale intitolato “Il Ponentino” che richiama la tipica brezza oceanica che soffia in questa regione durante il periodo estivo.

L'artista presenta pesci e balene di diverse dimensioni che galleggiano e si intrecciano sulla superficie, come sono piumati da questo vento. Anche in questo caso il dipinto sembra oltrepassare i limiti del muro stupendo lo spettatore.

La scelta di pochi colori, l'armonia delle forme e il movimento permanente generano una danza urbana potente, leggera e armonica che questa diventa metafora della fluidità dell'esistenza.

Pantonio nelle sue opere utilizza i toni del nero e del blu per gli animali e del bianco per lo sfondo, che spesso ricordano i fondali e il fulcro del suo lavoro è il movimento: ogni singolo animale è caratterizzato da un moto perpetuo e si mescolano tra loro generando forme intricate.

Questa tecnica gli fa dipingere complicati e sinuosi grovigli di mandrie o stormi che inondano lo spazio creando l'effetto di continuare il flusso fuori dal muro.

Murales Il Ponentino

Torneremo presto a Tor Marancia per completare il nostro Tour e documentare gli altri Murales.

Grazie della lettura

Marzia e Tony

Host di Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

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mercoledì 17 novembre 2021

Il bagno di Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE- breve storia del bagno

Il bagno della nostra casa Vacanze spazioso, accogliente, pratico, comodo.


Doccia grande con ausili bagno Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE 

Particolare del bagno Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE 


Scontata la sua presenza in una casa moderna…… apprezzata l’intimità e l’uso personale, speciale la grande doccia  🚿 per iniziare o terminare la giornata …… ma è sempre stato così? I nostri antenati a Roma e nel mondo civilizzato avevano “il bagno” come lo intendiamo ora?


Facciamo un viaggio insieme nel tempo…. nel passato  


 Le prime testimonianze di pratiche igieniche provengono già da antiche civiltà come gli Indù, nel 3.000 a.C., dove il bagno era la sede dove migliorare il proprio aspetto e soddisfare le esigenze fisiologiche. 


 Inoltre si hanno testimonianze analoghe anche dalla civiltà egizia e da quella greca, di cui si ha traccia anche dell'utilizzo di un primo sistema del tutto simile alla attuale doccia.





 I Romani erano un popolo fortemente civile e l'giene personale nonchè cura del corpo rivestivano per loro una grande importanza nella vita quotidiana, importanza che poi decadde con l'avvento dei barbari ma soprattutto del cristianesimo per il quale il corpo era peccato e curarlo era vanità.


A Roma invece, soprattutto a partire dalla diffusione delle terme e dei bagni ci si lavava in modo completo ogni giorno, adoperando come detergenti soda, liscivia, pietra, oli. 


Nell'antica Roma i bagni privati erano pochi e solo le famiglie abbienti potevano permetterselo.


Per il resto della popolazione c’erano le latrine pubbliche, dotate di acqua corrente in perpetuo transito. C’erano 150 latrine a Roma.





Le prime latrine pubbliche sorsero in età imperiale. 


Inconcepibile ai nostri giorni, ma nelle latrine pubbliche la gente si incontrava e chiacchierava; non c'era nè il pudore nè la necessità di privacy di oggi, nè tanto meno il fastidio dei cattivi odori……tranquilli nel nostro bagno incontrerete solo la vostra famiglia o i vostri amici ….. se vorrete….. 🗝 


 Nel Medioevo L’utilizzo dell’acqua per la detersione del corpo raccoglieva pareri contrastanti e spesso negativi,  una radicata convinzione degli effetti dannosi dell’acqua come abitudine quotidiana, portatrice di batteri e malattie.


Nel medioevo farsi il bagno più di una volta all'anno era considerato peccato.


Ma il medioevo è un periodo molto lungo…. ad esempio intorno alla metà del XII secolo anche in Italia, sorsero zone termali pubbliche attorno a quelli che venivano definiti “vasconi”. 


I bagni pubblici, noti come “balnea” ricordavano in parte le antiche terme romane ma con spirito diverso.


Assunsero la fama di ambienti equivoci, da un lato i bagni aiutavano la pulizia del corpo, dall’altro i luoghi che ospitavano queste vasche “comuni” venivano spesso associati a episodi di prostituzione.



Dovranno passare anni per rivalutare l'igiene.


 Il Rinascimento,da un punto di vista pratico, segna un forte impulso verso la ricerca della raffinatezza e il comfort per l’ambiente dedicato alle pratiche del corpo. 


Sono famosi i sistemi di smaltimento per sala da bagno ideati da Leonardo da Vinci, così come alcuni suoi progetti – rimasti teorici – relativi a complesse strutture con tubi atte a miscelare l’acqua calda e quella fredda sino a raggiungere la temperatura desiderata.


All’interno di Castel Sant’Angelo a Roma, per esempio, è tutt’oggi possibile apprezzare una sala da bagno risalente al 1530, decorata con splendidi marmi e affreschi, nonché dotata di un sistema di riscaldamento ad aria del tutto simile a quello già sperimentato nelle antiche terme romane.

Anche la vasca, incassata in una nicchia, possiede due rubinetti con acqua calda e fredda, seppur non miscelabile in modo scientifico come teorizzato da Da Vinci.





 Nel '600 e '700 si coprivano coi profumi le conseguenze della scarsissima igiene.


 La necessità dell'acqua corrente fu nuovamente sentita e attuata nel'900, anche la progettazione architettonica si preoccupò delle esigenze igienico-sanitarie facendo diventare il bagno dapprima un'appendice esterna delle abitazioni con stanzini in fondo al ballatoio, spesso condivisi tra più famiglie, per poi tornare ad occupare una stanza all'interno delle abitazioni più prestigiose. 





 È con il secondo dopoguerra che il bagno entrò a far parte del corredo delle abitazioni private su larga scala.


La diffusione dei bagni in ogni abitazione ha contribuito ad eliminare molte malattie prima assai diffuse a causa delle precarie condizioni igieniche.


Vi aspettiamo 


Marzia e Tony


Casa Vacanze 


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martedì 9 novembre 2021

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Marzia e Tony 


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Concerti a Roma 2022 aggiornamenti novembre 2021



 

Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE - zona Testaccio Trastevere ROMA

lunedì 4 ottobre 2021

LE OTTOBRATE ROMANE

 

Le ottobrate romane sono famose in tutto il mondo e da tutto il mondo vengono turisti a Roma per godere dell’atmosfera gioiosa di questo periodo e del clima …. una seconda estate nel bel mezzo dell'autunno che fin dai tempi più antichi ha permesso ai romani di godersi le ultime scampagnate fuori porta prima dell'arrivo delle temperature invernali.

Le Ottobrate romane erano le enormi feste che chiudevano la vendemmie e sembrano discendere dalle feste baccanali degli antichi Romani.

Fin dalla fine del Seicento il luogo principale per le gite fuori porta era Testaccio, oggi un quartiere dove si respira la vera romanità......dove si trova la nostra Casa Vacanze,

A ridosso delle pendici del Monte Testaccio, monte artificiale, erano state ricavate delle grotte ottime per la conservazione del vino.

Ma scampagnate venivano organizzate anche nelle campagne intorno a Ponte Milvio, San Giovanni, Porta Pia, San Paolo, le vigne di Monteverde o Monte Mario.

Nessuno si asteneva dall'ottobrata, c’erano i nobili ma c’era anche il popolo, partivano divisi ma al terzo bicchiere di buon vino non si capiva più chi aveva 4 cognomi e chi faceva lo sguattero, ma soprattutto, nessuno rinunciava a sfoggiare gli abiti migliori.

Tessuti pregiati, lustrini, piume, cappelli e ogni genere di accessori originali ed eccentrici abbondavano sugli abiti di tutti i partecipanti e anche i più poveri non badavano a spese. 

Non è sfuggito alla tradizione orale che, in quei giorni, il Monte dei Pegni facesse affari d'oro: i romani, pur di potersi permettere un abito degno della festa, erano disposti a impegnarsi pure quei pochi averi che possedevano e ricorrevano ai “gobbi”.

Per chi non poteva ricorrere ai pegni e non aveva tanti soldi da spendere c’era un’alternativa gentilmente offerta dai principi Borghese, le domeniche di ottobre venivano aperti i giardini della villa principesca. 

A partire dalla fine del Settecento fecero allestire spazi per giostre e spettacoli.

In tempi più recenti, beh recenti...diciamo intorno al 1700/1800, le gite erano abitualmente svolte anche il giovedì; nelle prime ore del mattino, dai rioni cittadini partivano alcune carrettelle (carrozze a forma di guscio d’uovo trainate da cavalli bardati e adornati di sonagliere) sulle quali sedevano sette o nove ragazze vestite a festa le “minenti”. 

La comitiva era composta, inoltre, dalla bellona, seduta accanto al carrettiere, e da uomini, parenti ed amici, che seguivano il carro a piedi. Su questa carrozza cantavano i tipici stornelli romani con i fiori:

𝅘𝅥𝅲♩𝆕  “fiore de lino/ è la più bella accanto al vetturino”𝆕♪𝅘𝅥𝅱

Arrivati fuori porta si iniziava a giocare, si giocava a tutto: bocce, ruzzola, altalena e alberi della cuccagna; poi c’erano i canti, balli del saltarello, stornelli, vino a fiumi e grandi mangiate: immancabili erano gnocchi, maccaroni, gallinacci, trippa e abbacchio.



Le Ottobrate resistettero fino alla fine del governo papale, poco dopo la metà del 1800, qualcuno nei primi del Novecento ancora le faceva, oggi si sono completamente perse ma quando si parla del bel tempo a ottobre, si parla ancora dell’immortale Ottobrata romana.

Ottobrate Romane Appia Antica

Venite a godervi le ottobrate romane…. Noi lo facciamo…. Non in carrettella ma in bike J

          

Ottobrate romane in bicicletta Ciclabile del Lungotevere

              
Ottobrate Romane Appia Antica - amici e bike

   

 IN ROME …IN OCTOBER…..IN LOVE…. IN BIKE

 





Grazie della lettura

Marzia e Tony

Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

martedì 28 settembre 2021

La Fontana di Piazza Campitelli

Un po’ nascosta e decentrata rispetto ad altri monumenti, ma la Fontana di Piazza Campitelli deve essere vista assolutamente.


Fontana Piazza Campitelli

Roma se dice: “Stacce a sentì. Te conviene 😉


➡️ Realizzata nel 1589 dallo scalpellino Pompilio De Benedetti, su progetto del celebre architetto e scultore Giacomo Della Porta, commissionata da Papa Sisto V.


➡️ La fontana alimentata dall’Acquedotto Felice fa parte di un complesso di fontane costruito per garantire l’approvvigionamento idrico di una serie zone romane, in questo caso i colli Quirinale e Viminale.


➡️ Spostata dalla posizione posizione originale perché creava “assembramento” e schiamazzi.


La fontana era collocata davanti la porta di ingresso della Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli viene spostata nel 1679, per eliminare i fastidiosi schiamazzi e i disordini che all’epoca si creano intorno alla fontana, soprattutto dei cocchieri che si fermano ad abbeverare i cavalli recando disturbo alle funzioni religiose.


➡️ Curiosità: l’acqua sgorga dalle bocche splancate di due mascheroni con orecchie d’asino, sui lati della vasca centrale.


Si dice che il Papa fece aggiungere le vistose orecchie, ma per ammonire i Romani che si fermavano a chiacchierare.


➡️ Quattro famiglie nobili, proprietarie dei palazzi che affacciano sulla piazza, contribuirono economicamente alla realizzazione della fontana (gli Albertoni, i Capizucchi, i Muti e i Ricci), i loro stemmi sono presenti sulla fontana.


Sugli altri due lati sono invece scolpiti gli stemmi comunali.


➡️ Star del Cinema: la Fontana e la Piazza sono state protagoniste di una scena del film “Lo sceicco bianco” (1952) di Federico Fellini.


“Lo sposino Ivan (Leopoldo Trieste), abbandonato da sua moglie Wanda (Brunella Bovo), triste e sconsolato, si siede su una fontana di Piazza Campitelli, dove due prostitute provano a confortarlo.”


Marzia e Tony


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mercoledì 22 settembre 2021

Intervista a RADIO ROMA CAPITALE #LIVE SOCIAL Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE


 

Ciao ci presentiamo, siamo Marzia e Tony, insieme alla nostra grande famiglia abbiamo intrapreso l'attività di accoglienza nell'appartamento casa Vacanze "in Rome in Love in Bike".


Quando ci ha contattato RADIO ROMA CAPITALE #LIVE SOCIAL per parlare della nostra attività e della nostra passione per la bicicletta, abbiamo pensato subito ad uno scherzo.

Ma quando abbiamo realizzato che era un'opportunità reale ci siamo sentiti onorati, contenti e io Marzia molto emozionata.

Lo staff di Radio Roma Capitale è stato molto professionale e ci ha messo a nostro agio.

Ci hanno contattati dopo aver letto la presentazione e la descrizione della nostra attività e dopo aver visto le nostre attività sui social.

Nell'intervista parliamo della nostra concezione di accoglienza e dell'importanza nel primo approccio con il luogo di vacanza, nel nostro caso Roma.

Parliamo di noi come viaggiatori e appassionati di mobilità green e di come intendiamo trasmettere la nostra passione agli ospiti.

Parliamo di ciclabilità a Roma.

Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE non è solo un'attività ma ..... il NOSTRO SOGNO IL NOSTRO STILE DI VITA

👉Video integrale intervista👈

https://youtu.be/Qak03z-gh5s

Logo Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

In Rome.... perché è la città che amiamo dove siamo nati, dove viviamo e dove con entusiasmo e passione ogni giorno scopriamo nuovi luoghi e angoli nascosti. Roma ti meraviglia sempre se la vedi con gli occhi e lo spirito giusto,  Il desiderio è di trasmettere agli ospiti la nostra stessa passione e di garantirgli un soggiorno rilassante, per godere al meglio la vacanza o il viaggio di lavoro.

 

In Love.... perché pensiamo che la vita è molto semplice e il valore più importante è l'amore. Amore per la famiglia, per la natura, per quanto c'è di bello da vedere e scoprire, per l' umanità, per tutto quello che facciamo, anche dedicarsi a coccolare gli ospiti.

 

In Bike.... perché è una nostra grande passione. Da qualche anno abbiamo scoperto che questo semplice, economico, ecologico, mezzo di trasporto può cambiarti la vita. Quotidianamente trasforma il percorso casa lavoro casa, da tempo sprecato nel traffico, in scoperta della propria città e esercizio fisico gratuito. Anche fare la spesa diventa divertente. Ogni momento libero da impegni lavorativi è vissuto più intensamente, alla scoperta di luoghi nuovi o alla riscoperta di luoghi noti, da vedere con occhi diversi, da assaporare e da godere con il ritmo lento della bicicletta.

 

Ci piace citare questa frase: "Niente è paragonabile al semplice piacere di un giro in bicicletta" - John Fitzgerald Kennedy

Living Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Balcone affaccio su cortile interno Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE


Bagno Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Camera BLU Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Camera ROSA  Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Camera ROSA Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE


Camera Blu Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE


Cucina Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Living Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Esterno Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Particolare Living Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Doccia con ausili anziani/bambini Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Porta di casa Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE


Riconoscimento 2021 Booking.com Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE



Particolare ingresso Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Consolle mappe e targhe Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Tavola e accessori Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE


Particolari Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Riconoscimento AIRBNB Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE

Grazie della lettura

Marzia e Tony

Palazzo della Civiltà Italiana o Colosseo Quadrato o “Er Gruviera”


Ai nostri ospiti che soggiornano per più giorni a Roma , per un’esperienza diversa, consigliamo una visita al quartiere dell’EUR.

Quartiere moderno che ha meno di un secolo, consigliato soprattutto per gli appassionati di architettura moderna .

 






Il Quartiere EUR è nato in origine da un progetto di epoca fascista con il nome E42, per volontà di Benito Mussolini che voleva celebrare i vent’anni della marcia su Roma e della presa del potere da parte del fascismo in previsione dell’Esposizione Universale, programmata a Roma nell’anno 1942. 

A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, il progetto originario non fu mai portato a termine ma fu ridefinito e completato negli anni successivi con edifici moderni, palazzi congressuali e architetture sportive e aree verdi. 

Da questo momento il nome è stato convertito in EUR l’attuale acronimo di Esposizione Universale di Roma.

Oggi vediamo insieme il palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come palazzo della Civiltà del Lavoro, un edificio monumentale considerato l'icona architettonica del Novecento romano,

 

Video:




 

 

Concepito fin dal 1936  a seguito di pubblico concorso, una giuria presieduta da Marcello Piacentini scelse il progetto degli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto La Padula e Mario Romano e progettato nel 1937, la sua costruzione iniziò nel luglio 1938 e fu inaugurato, benché incompleto, nel 1940; i lavori si interruppero nel 1943, come il resto delle costruzioni fino ad allora realizzate (tra cui la Basilica, il Palazzo dei Congressi e l’esedra che oggi ospita le sedi dell’INPS e dell’INA), per poi essere ultimati nel dopoguerra.

 


Per diversi anni fu lasciato in totale abbandono, servì dapprima come accampamento per le truppe tedesche, che utilizzarono il piano basso come officina per gli automezzi.

Successivamente occupato dalle truppe alleate e infine, nell’immediato dopoguerra, come rifugio di sfollati. 

Il Palazzo fu anche teatro di una battaglia avvenuta il 9 settembre 1943 subito dopo l’Armistizio: sulla scalinata verso il Tevere avvenne uno scontro tra paracadutisti tedeschi, attestati nei pressi del vecchio ponte della Magliana, e soldati italiani, impegnati nel tentativo di rallentare ai primi l’avanzata verso il centro di Roma.

Nei combattimenti venne colpito da tre granate sulla facciata verso il Tevere e una sulla base meridionale.

Solo nel 1951, con la nascita dell’Ente EUR (il quartiere mantenne l’acronimo ma fu ribattezzato “Europa”), si ripresero i lavori di completamento del quartiere, come nuovo polo di aggregazione degli uffici della Capitale

L’edificio è a pianta quadrata e si presenta come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato e copertura interamente in travertino.

 Video:

 


L’uso di questo materiale non è casuale, infatti il Travertino richiamava i valori dell’impero romano, era un ritorno alla tradizione, secondo i canoni del duce.

Presenta 54 archi per facciata (9 in linea e 6 in colonna) e in ragione di ciò ricevette il soprannome di Colosseo quadrato-

➡CURIOSITA': ogni romano sa che il numero dei fornici in orizzontale e verticale corrisponde al numero delle lettere del nome e del cognome di Benito Mussolini.


È dichiarato dal Ministero della Cultura edificio di interesse culturale ex d.lgs. 42/2004, ed è quindi vincolato a usi espositivi e museali; da luglio 2013 e fino a tutto il 2028 è concesso in affitto al gruppo di alta moda Fendi.

Negli archi del piano terreno si trovano 28 statue (6 per le facciate verso viale della Civiltà del Lavoro e la scalinata, e 8 nelle altre due facciate), ciascuna di esse allegorica delle virtù del popolo italiano.

In senso orario a partire dalla prima a sinistra del fronte su viale della Civiltà del Lavoro figurano le allegorie dell’eroismo, della musica, l’artigianato, il genio politico, l’ordine sociale, il lavoro, l’agricoltura, la filosofia, il commercio, l’industria, l’archeologia, l’astronomia, la storia, il genio inventivo, l’architettura, il diritto, il primato della navigazione, la scultura, la matematica, il genio del teatro, la chimica, la stampa, la medicina, la geografia, la fisica, il genio della poesia, la pittura e il genio militare. 

Ai quattro angoli del basamento si trovano altrettanti monumenti equestri raffiguranti i Dioscuri, i mitici gemelli Castore e Polluce venerati dagli antichi Romani.

 


“un Popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori»,
E' la famosa iscrizione leggibile sulla sommità dell'edificio su tutti e quattro i lati, citazione da un discorso che Mussolini tenne il 2 ottobre 1935.

A seguito della conquista dell’Etiopia, l’Italia si considerava ormai a capo di un impero e il regime intendeva così mostrare i suoi successi e l’accresciuta importanza a livello internazionale.


 

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➡ CURIOSITA': Con il tempo l’edificio si guadagnò anche il soprannome ironico di Palazzo groviera dai romani, per via della forma delle sue facciate

➡ CURIOSITA': Per la sua particolare architettura e il suo richiamo alle forme monumentali della Roma antica, il Palazzo della Civiltà Italiana — come, del resto, anche altri luoghi dell’EUR — è stato spesso l’ambientazione, oppure lo sfondo, di produzioni cinematografiche, televisive e spot pubblicitari.

➡ CURIOSITA': Questo è uno dei punti più alti di Roma”,107 metri sul livello del mare.. 

A Roma se dice ….  -“Se vedemo ar Colosseo Quadrato “- “Ndove?”- “Alla groviera all’EURe!!!”-“Daje”


Grazie della lettura 


Marzia e Tony


Host di Casa Vacanze 

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