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giovedì 24 giugno 2021

LA COLONNA TRAIANA

 

La Colonna Traiana, come il Colosseo e il Pantheon è tra i monumenti più famosi al mondo, simbolo della storia millenaria di Roma.

Da quasi duemila anni si erge al centro dei Fori Imperiali. 

Alta, snella suscita in chi la osserva stupore meraviglia e ammirazione.

Colonna Traiana dai Mercati di Traiano


Mercati di Traiano e Colonna Traiana

La colonna è l'unico monumento del Foro non rovinato o distrutto; anzi è pervenuto sino a noi quasi immune dalle devastazioni barbariche e dalle turbolenze e dalla ignoranza del medio-evo.

I Senatori romani in un documento del 25 marzo 1162, oltre mille anni dopo la sua inaugurazione, scrivevano: “La Colonna non dovrà mai essere danneggiata né abbattuta, ma dovrà restare così com’è in eterno, per l’onore del popolo romano, integra ed incorrotta finché il mondo duri…..”

La Colonna rimase sempre in piedi anche dopo la rovina degli altri edifici del complesso traianeo e le fu sempre attribuita grande importanza


La Colonna traiana fu eretta nel 113 d. C nel foro di Traiano. Voluta dall’imperatore Traiano “Optimus princeps” ovvero il migliore tra gli imperatori romani, su progetto dell'architetto Apollodoro di Damasco.

Statua di Traiano Via dei Fori Imperiali

Non era disponibile allora uno spazio edificabile abbastanza grande da rispondere alle esigenze dell’ambizioso progetto dell’imperatore. Così Traiano sbancò un intero colle difronte al Campidoglio, alla base del Quirinale.

In origine non si trovava così isolata ma collocata in un ristretto cortile alle spalle della Basilica Ulpia (la più grande di Roma)e  fra due (presunte) biblioteche, dove un doppio loggiato ai lati ne facilitava la lettura.

Ricostruzione area intorno alla Colonna Traiana

lla Basilica Ulpia rimangono pochi resti e alcune colonne.

Resti Basilica Ulpia




La colonna di Traiano è coclide, cioè cava all'interno (ospita una scala a chiocciola, poteva essere scalata fino alla sommità) è rivestita con un lungo fregio spiraliforme che si avvolge, dal basso verso l'alto, su tutto il fusto della colonna per celebrare e descrive le due guerre Vittoriose di Traiano in Dacia (101-106) (Romania), forse basandosi sui perduti Commentarii di Traiano e forse anche sull'esperienza diretta dell'artista, celebrandolo come comandante militare. Con il bottino delle due guerre Traiano costruisce la Colonna e la Basilica.

La colonna è un grande, enorme, monumentale, volumen, come una storia raccontata sui rotoli dei romani. un enorme libro di guerra.

I 200 metri del fregio istoriato continuo si arrotolano intorno al fusto per 23 volte come se fosse un rotolo di papiro o di stoffa, e recano circa 100-150 scene (a seconda di come si intervallano) animate da circa 2500 figure. 



L'altezza del fregio cresce con l'altezza, da 0,89 a 1,25 metri, in maniera da correggere la deformazione prospettica verso l'alto.

La narrazione è organizzata rigorosamente, con intenti cronistici. Seguendo la tradizione della pittura trionfale vengono rappresentate non solo le scene "salienti" delle battaglie, ma esse sono intervallate dalle scene di marcia e trasferimenti di truppe (12 episodi) e da quelle di costruzione degli accampamenti e delle infrastrutture.

Inoltre, come tutte le statue e i bassorilievi romani, era dipinta a colori vivaci di cui restano poche traccee adornata di inserti, armi in miniatura in bronzo messe qua e là in mano ai personaggi si vedono dei fori nelle mani (spade e lance non sono infatti quasi mai scolpite), e ora del tutto perdute. Il tutto regalava una maggiore visibilità.

La figura di Traiano è raffigurata 59/60 volte e la sua presenza è spesso sottolineata dal convergere della scena e dello sguardo degli altri personaggi su di lui.

La colonna quindi aveva più funzioni:

  •  Celebrativa
  • Aveva una funzione pratica, era un enorme segnacolo, un riferimento metrico dell'altezza della sella collinare “il mons” sbancato per far posto al Foro e ai Mercati, come detto precedentemente.Questa impresa è testimoniata dall'iscrizione: “Ad declarandum quantae altitudinis / mons e locus tant [is op]ribus sit egestus”. Veniva quindi restituita la vista panoramica prima dello sbancamento
  • Inoltre serviva a innalzare ai posteri la statua in bronzo dorato di Traiano, successivamente sostituita da papa Sisto V, nel 1587, ad opera di Domenico da una statua di San Pietro.
  • Era un mausoleo, una camera funebre nel piedistallo,  in cui erano collocate le urne cinerarie, contenitori d’oro, che ospitavano le ceneri di Traiano e della moglie Plotina, colei che determinò l'erede al trono di Traiano, e cioè Adriano un orfano. Non ebbero eredi diretti.

Le tombe e la statua sono state distrutte, troppo omaggiate per secoli dai pellegrini, creando scontento della Chiesa. 




Dal Quattrocento la Colonna Traiana ricominciò ad attrarre l’attenzione di artisti come Raffello e il suo discepolo Giulio Romano, e anche di Michelangelo e del Bernini.

Particolari Colonna Traiana

Lo stesso Bernini affermò che la Colonna Traiana "era la fonte da cui tutti i grandi uomini avevano tratto la forza e la grandezza del loro disegno".

Nel 1787 Goethe, durante la sua permanenza a Roma, racconta di essere salito sulla colonna Traiana e di aver visto da lì il panorama della capitale:

«Salii verso sera sulla colonna Traiana, da cui si gode un panorama incomparabile. Visto di lassù, al calar del sole, il Colosseo sottostante si mostra in tutta la sua imponenza; vicinissimo è il Campidoglio, più addietro il Palatino e il rimanente della città. Poi, a tarda ora, tornai a casa passeggiando lentamente per le vie. Un luogo straordinario è la piazza di Monte Cavallo con l'obelisco.»

(Goethe, Viaggio in Italia)

La Colonna di Traiano fu una novità assoluta nell'arte antica e oltre alla bellezza, la grandiosità di questo monumento è anche nella “costruzione”…..la grande fatica e l’abilità dei ‘costruttori’, le invenzioni.

Un’ impresa unica, complessa, che ha combinato preparazione tecnica e abilità meccanica e artistica, ricompensata con l’eternità data del marmo di Carrara. 

Un marmo che finora ha resistito a terremoti e altre calamità.

Estrarre tonnellate di marmo, trasportare i pesanti blocchi di marmo su navi attrezzate, affrontare il mare fino a Ostia, risalire il Tevere e raggiungere, l’area di Roma ove edificare il monumento, alto 40 metri e pesante 1036 tonnellate, è stata un’impresa epica.

La colonna è costituita da 18 colossali blocchi in Marmo di Carrara, ciascuno dei quali pesa circa 40 tonnellate ed ha un diametro di 3,83 metri.  

La scala a chiocciola di 185 scalini venne illuminata da 43 feritoie a intervalli regolari, aperte sul fregio successivamente alla costruzione.

Alcuni calchi della Colonna, si trovano nel Museo della Civiltà Romana all’EUR, realizzati nel 1861, e disposti uno accanto all’altro, in ordine di narrazione, ad altezza d’uomo per ammirare senza interruzione l’intera storia narrata.






Grazie della lettura.


Marzia e Tony

Sito internet www.inromeinloveinbike.it