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mercoledì 19 maggio 2021

PIAZZA DEL PARADISO - Rione Parione


Piazza del Paradiso è situata tra piazza Pollarola e largo dei Chiavari, una piccola piazza ricca di curiosità, come l’origine del nome – il detto mettere alla berlina, alla gogna (rendere qualcuno ridicolo davanti a tutti) e la storia del primo cammino di Roma….oltre alle meraviglie sotteranee.

Piazza del Paradiso scorcio su cupola di Sant' Andrea

Angolo Vicolo De' Bovari

Foto 1800 Piazza del Paradiso

Piazza del Paradiso

Iniziamo:
👉 L’origine del suo nome potrebbe risalire da una delle più antiche locande medioevali di Roma, la "Locanda del Paradiso", in realtà costituita da due strutture attigue ma separate, chiamate "Il Paradiso Grande" l'una ed "Il Paradiso Miccinello" o "Piccolo" l'altra.
La proprietà più antica conosciuta risaliva al 1445.
L'edificio che ospitava le due locande ai civici 46 e 47, fino a pochi anni fa conservava ancora la scritta "ANTICA LOCANDA DEL PARADISO", mentre oggi, in seguito ad una ristrutturazione recente, nulla è più visibile.
Un’altra teoria sul nome “Paradiso” deriverebbe dal latino “paradisus”, equivalente a giardino. Infatti presso il teatro Pompeo, quindi nelle immediate vicinanze esisteva il portico delle Cento Colonne, luogo circondato di verde.

Edificio che ospitava la Locanda del Paradiso

Al teatro Pompeo abbiamo dedicato un alto POST.
Ma c’è anche un’altra ipotesi che si riferisca alla vicina Campo de’ Fiori, località nota fin dal I secolo a.C. per il suo vasto prato di margherite: il “Campus Florae” dedicato all’amante di Pompeo Magno chiamata Flora.
Questo paradiso terrestre si trasformerà in una piazza quando Eugenio nel XVI secolo, fece lastricare tutta l’area.




👉 La piazza anticamente era denominata "della Berlina" perché qui si usava esporre i colpevoli di reati minori e le donne sfacciate.
Questa forma di pena risaliva al medioevo e consisteva nell’esporre il condannato alla vista e allo scherno pubblico, legati su un palco sopraelevato con una scritta che indicava il delitto commesso,

👉 Fu chiamata, per un certo periodo, anche "piazza dei Muratori", in quanto questi avevano scelto proprio questa piazza come luogo di raduno
.
👉 All'altezza del civico 64 si trova una bella Madonnella, raffigurante la "Madonna con Bambino". L'opera, del 1700, è riparata da un baldacchino in metallo sormontato da un globo da cui si innalza una piccola croce.

Madonnella, raffigurante la "Madonna con Bambino"

Secondo un'antica tradizione, era questo il ritrovo di pifferai e zampognari provenienti dalle campagne, durante la settimana di Natale, per rendere omaggio alla "Madonnella" con le loro melodie.

Zampognari

A pagarli erano gli stessi abitanti della zona che stabilivano il prezzo in base al numero delle canzoni eseguite.
👉 Interessante è la storia dell’Albergo della Lunetta al civico 68, situato in un edificio risalente alla prima metà dell'Ottocento ma costruito sull'area dove precedentemente sorgeva un'altra antica locanda risalente al 1368 denominata "della Luna” e ricordato come il primo edificio a Roma, in cui venne costruito un camino.

Albergo Lunetta Piazza del Paradiso

Nel 1368 Francesco I da Carrara, signore di Padova, venne a Roma per porgere le sue scuse a Carlo VIII – che voleva tagliargli la testa perché non lo voleva riconoscere imperatore - e per far ciò chiese aiuto a Papa Urbano V.
Andò ad alloggiare all’Albergo della Luna, e trovò che a Roma le stanze venivano riscaldate con un sistema primitivo: non si usavano camini ma "tutti facevano fuoco in mezzo delle case in terra, e tali facevano ne cassoni pieni di terra i loro fuochi" (Muratori- Rerum italicarum - è una raccolta di testi e fonti letterarie ideata nel Settecento).
Il Signore di Padova trovò la cosa non comoda per lui e fece venire dalla sua città muratori marangoni (carpentieri) ed altri artigiani e gli fece realizzare due nappe (cappe) di camino sopra cui misero le sue insegne.

Insegna di Francesco I da Carrara, signore di Padova

Ma sicuramente Francesco non si limitò a far costruire solo la cappa, ma anche la gola e il fusto che portava il fumo all’aperto.
A Roma si diffuse la consuetudine di realizzare i camini con il fusto ben incassato nelle mura dell’edificio, questo era possibile perché le mura dei palazzi erano molto spesse; questo tipo di camino sarà detto alla romana.

Il primo camino moderno arrivò nel 1277 a Venezia dai paesi del nord, perciò era presente già da tempo a Padova, città di Francesco da Carrara.
Il clima mite della città eterna fece sì che si continuassero a riscaldare le case come nel medioevo o addirittura come nell'antichità le insulae, con un fuoco al centro della stanza.
Nell’antica Roma il riscaldamento avveniva inoltre con gli ipocausti: il sistema consisteva nel far circolare sotto il pavimento e nelle pareti aria calda proveniente dal forno (praefurnium, propnigeum), per l’eliminazione dei fumi c’erano apposite tubazioni e la distribuzione del calore si regolava aumentando o diminuendo la potenza del fuoco nel forno.

Ipocausto romano

Ipocausto romano

Tuttavia solo le case dei patrizi e dei ricchi o le terme avevano questi impianti, mentre nelle insulae e negli altri edifici si usavano i bracieri al centro delle stanze, il fumo si disperdeva nella stanza e poi usciva da un foro sul tetto e da un’apertura nel muro.
Le scintille e gli accidentali rovesciamenti dei bracieri furono la causa principale di molti incendi che devastarono Roma.

Braciere

Dal 1782 inizia ad essere chiamato Albergo della Lunetta per la presenza, sulla facciata, di un’insegna raffigurante una mezzaluna.
Un’altra particolarità di questo albergo sono i resti dell’Antico Teatro di Pompeo.
Durante i lavori di restauro del 2009, proprio sotto le sue fondamenta sono stati recentemente ritrovati i resti dell’Antico Teatro di Pompeo, inaugurato nel 55 a.C., le cui mura sono ancora oggi ben visibili grazie all’impiego di pannelli in cristallo che permettono ai clienti di godere di questi preziosi reperti storici, mantenendone intatte le caratteristiche contro i segni del tempo.
I resti sono visibili nella SPA, sono presenti cospicui resti di muratura sia in opus reticolatum (è un tessuto perfettamente regolare di blocchetti di tufo a forma di cuneo a base quadrata, che creano una trama a forma di rete) raro esempio visibile ad un’altezza di oltre 5 metri dal livello stradale, sia in grossi blocchi di tufo squadrato.

Resti di muratura in opus reticolatum nella SPA Albergo Lunetta


Interessante? Conoscevate queste storie?
A noi ha fatto molto piacere iniziare a guardare questo angolo di città con occhi diversi, conoscendo le sue particolarità.
Marzia e Tony

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