venerdì 7 maggio 2021

Vicolo De’ Bovari - Rione Parione

Siamo tornati al Rione Parione per farvi scoprire altre bellezze di Roma.


Terrazza Palazzo con vista Cupola Chiesa di Sant’Andrea

Questo Rione ci è particolarmente caro, perché dove è nato Tony e dove ha passato la sua infanzia e adolescenza, io aggiungerei “invidiata infanzia e adolescenza”.


Marzia e Tony


Tanti sono gli aneddoti che ricorda e tanti i momenti di vita in una Roma ormai sparita…..da ragazzino i monumenti e le piazze più visitate da milioni di turisti come Piazza Farnese e Piazza Navona erano per lui e i suoi amici luoghi dove improvvisare partite di calcio e altro…..


Per me amante dell’arte e della Storia di Roma e curiosa di conoscere durante la mia vita ogni angolo di questa città, quando ci siamo conosciuti e mi ha portato sulla terrazza della sua casa a Vicolo De’ Bovari, alla vista della Cupola di Sant’Andrea e dei famosi “tetti di Roma”, mi sono commossa e ho pianto come una bambina alla vista di tanta bellezza.


Vicolo De’ Baullari


Tetti di Roma Vicolo De’ Bovari

Tetti di Roma Vicolo De’ Bovari

Tetti di Roma Vicolo De’ Bovari

Tetti di Roma Vicolo De’ Bovari

Tetti di Roma Vicolo De’ Bovari

Tetti di Roma Vicolo De’ Bovari

Tetti di Roma Vicolo De’ Bovari

Tetti di Roma Vicolo De’ Bovari

Ora basta ricordi e iniziamo a vedere cosa c’è di interessante a VICOLO DE’ BOVARI.


Dopo ad aver assaporato l’ottima “Pizza e Mortadella” del Fornaio di Via Dei Baullari.


Fornaio Via Dei Baullari 


Pizza e Mortadella 



Si può vedere lo scorcio della Cupola di Sant’ Andrea della Valle, progettata dal Maderno, è la terza più alta di Roma, dopo quella di San Pietro in Vaticano e quella dei Santi Pietro e Paolo nel quartiere EUR


Vicolo De’ Bovari

Cupola di Sant’Andrea 


Vicolo De’ Bovari è una stradina che unisce piazza Paradiso a piazza del Teatro di Pompeo.


Vicolo De’ Baullari


Alessandro Rufini nel suo Dizionario etimologico-storico delle strade, piazze, borghi e vicoli della città di Roma (1847) lo descrive così:


“Vi sono nella suddetta strada molte rimesse, ove si custodiscono bovi, cavalli ed altre bestie che trasportano merci a Roma ed i loro conduttori vanno a soffermarsi nel contiguo albergo di Piazza Pollarola. Cotesti vetturali essendo costretti a stare in questa strada per custodire le loro bestie hanno dato motivo che si nominasse via dei bovari” 


Il nome quindi deriva dalle stalle dove si custodivano i buoi, poteva esserci anche la sede della Corporazione dei Bovari. 


Tra la Pullaria e il Paradiso vi si teneva il mercato dei cavalli che in seguito fu trasportato a piazza del Duca (Farnese)


Sul vicolo si trova la facciata posteriore del palazzo Pichi del Quattrocento ricchi mercanti del XV secolo. 


Facciata posteriore del palazzo Pichi


Il palazzo inizia da Piazza del Teatro di Pompeo angolo via dei Baullari fino a Via del Paradiso.


E uno dei pochissimi esempi dell'architettura del 1450 eretto forse su disegno di Leon Battista Alberti (1404-1472)


La parte più antica del palazzo è quella su Via De’ Bovari e via del Paradiso, mentre la facciata principale si trova al civico 154 di Corso Vittorio Emanuele II copia dell'originale edificio di Geronimo Pichi demolito nel 1881 per la realizzazione di questa arteria.


Palazzo Pichi la facciata principale si trova al civico 154 di Corso Vittorio Emanuele II 


In occasione dei lavori di ricostruzione, l'edificio fu arretrato di ben 16 metri e sopraelevato, fu realizzata una nuova facciata dall'ing.Ciriaco Salvatori, mentre furono salvate le facciate su via dei Bovari e via del Paradiso che conservano sulla porta del vestibolo e sulla fregiata delle finestre del 1° piano il nome del fondatore: “Ceccolus de Pichi”. 


Più tardi la casa dei Pichi diviene l’attuale palazzo Pichi Manfroni Lovatti che, sul vicolo de´ Bovari, porta, sulla fregiata delle finestre ad arco del 1° piano « Hieronimus Picus »   


Di fronte al Palazzo Pichi si trova la facciata laterale della Casa del SS Sacramento di S. Lorenzo in Damaso al n. 11 si può vedere la targa di proprietà sulla facciata.


Casa del SS Sacramento di S. Lorenzo in Damaso Targa proprietà 



Facciata laterale della Casa del SS Sacramento di S. Lorenzo in Damaso


Queste erano le entrate al palazzo della Servitù.


Casa del SS Sacramento di S. Lorenzo in Damaso entrate della servitù 


L’entrata principale è su Piazza del Paradiso al civico 18 .


L’entrata principale Casa del SS Sacramento di S. Lorenzo in Damaso


Un edificio settecentesco un tempo proprietà della chiesa di S.Lorenzo in Damaso, come 

attesta un’altra targa marmorea posta a lato del bellissimo portale con cornice marmorea e mensole che sorreggono il balconcino soprastante.


Curiosità a Vicolo De’ Bovari c’era il negozio di abiti usati della conduttrice televisiva Mara Vernier come mi raccontava mia suocera, Aneddoto raccontato anche dalla stessa Mara Vernier durante un’intervista televisiva, ammettendo di essere una “stracciarola” come si dice a Roma.


Speriamo di aver fatto cosa gradita raccontando non solo una parte di storia di Roma ma anche un po’ di noi.


Marzia e Tony


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giovedì 29 aprile 2021

Il Passetto del Biscione - A Roma se dice.....Cercà Maria pe' Roma


Amò sabato o domenica se il tempo lo permette annamo in bicicletta 🚴🏼‍♀️🚴🏼‍♀️ a “Cercà Maria pe’ Roma”.....😂😂.... ”annamo a cercà chi? Che stai a scherzà”

a pochi metri da Campo de' Fiori, si trova un passaggio piccolo e seminascosto da pochi conosciuto, chiamato il Passetto del Biscione, che mette in comunicazione Piazza del Biscione con via di Grottapinta.
Passetto del Biscione

A parte la burla questa espressione romanesca, molto usata quando si vuole esprimere l’enorme difficoltà di trovare qualcosa o qualcuno....appunto cercare una donna con un nome comune tra le strade di Roma ....un po’ come “cercare un ago nel pagliaio“, ha origini da un legame con la religione cristiana e con la Madonna.

Video:




Passetto del Biscione

A Roma, infatti, a pochi metri da Campo de' Fiori, si trova un passaggio piccolo e seminascosto da pochi conosciuto, chiamato il Passetto del Biscione, che mette in comunicazione Piazza del Biscione con via di Grottapinta.

Il Passetto del Biscione



Si tratta di un passaggio con oltre 2000 secoli di storia. In questo luogo, in età romana, si trovata il Teatro di Pompeo e, in età medievale vennero realizzate le chiese di Santa Barbara dei Librai e San Salvatore in Arco.

Entrata da Piazza del Biscione accanto al Ristorante Da Pancrazio



Uscita lato Via di Grottapinta

Proprio quest'ultima chiesa, che oggi è nota come Santa Maria in Grottapinta ,venne annessa al palazzo degli Orsini e li si trovava un'icona raffigurante la Madonna della Divina Provvidenza.

Icona raffigurante la Madonna della Divina Provvidenza

A seguito di un fatto di sangue avvenuto nella chiesa di Santa Maria in Grottapinta, la stessa venne sconsacrata.

L'espressione "Cercà Maria pe' Roma" si riferirebbe proprio alla difficoltà di trovare a Roma quell'icona di Maria nascosta a tra i vicoli.

Una curiosità di questo posto.... il 9 luglio 1796 accadde un fatto miracoloso.

La Madonna mosse gli occhi, come se si fosse svegliata all’improvviso, aprendo e chiudendo le palpebre e seguendo con le pupille la folla che si erra riunita all’annuncio dell’evento. Infatti molti si radunarono attorno alla miracolosa immagine e, a dire il vero, in quei giorni il fatto accadde a numerose altre immagini sacre rappresentanti la Vergine, non solo a Roma.

Per dare una sistemazione più dignitosa al tabernacolo che conteneva il dipinto, si decise di chiudere uno degli ingressi che portava al passetto, rendendo ancor più nascosta l’immagine di Maria.

L’immagine sacra originale del Passetto venne portata nella chiesa di San Carlo ai Catinari ed al suo posto si alternarono numerose altre immagini sacre che per la maleducazione della gente e l’incuria venivano sistematicamente danneggiate o rubate.

Lo stesso Passetto si ridusse ad un angolo buio, sporco e maleodorante.

Il Passetto del Biscione prima del restauro

Nel 2014 il passaggio è stato completamente rimesso a nuovo, ripulito, sono stati restaurati gli intonaci e ridipinti gli affreschi.


Anche il dipinto della Madonna originale è stato riproposto grazie ad una copia realizzata e riprodotta nei minimi particolari dall’artista Raffaella Curti.

Particolare del soffitto
Grazie della lettura.

Marzia e Tony

lunedì 26 aprile 2021

Fontana del Mascherone: Rione Regola


Fontana del Mascherone

Le fontane sono uno dei simboli della Città di Roma. Pensate che ne sono state costruite più di duemila, presenti tuttora tra le strade e le piazze romane.

La fontana del Mascherone nel Rione Regola è addossata al muro che separa via Giulia dal Lungotevere, non lontano dalla parte posteriore di palazzo Farnese.

Fontana del Mascherone dove si trova

Video visibile su versione web:

Venne realizzata presumibilmente nel secondo quarto del XVII secolo, a spese della Famiglia Farnese che abitava il palazzo antistante, (come dimostrerebbe il giglio del coronamento) da Girolamo Rainaldi (1570-1655), lo stesso architetto che in quegli anni realizzò le fontane gemelle di piazza Farnese.

Famiglia Farnese giglio del coronamento
Alimentata con l’Acqua Paola.

Già nel 1570 la “Congregazione sopra le fonti” aveva destinato una fontana alla “Strada Giulia” (la via aperta all’inizio del Cinquecento da papa Giulio II) e ne aveva prevista l’alimentazione con l’acqua Vergine.

Via Giulia e Fontana del Mascherone

Tuttavia fu necessario attendere la canalizzazione dell’acqua Paola (1612) per vedersi la nascita dell’opera. La fontana, originariamente era isolata al centro di un piccolo slargo, che ospitava nel 1660 un teatro all’aperto (il muro retrostante fu edificato infatti alla fine dell’Ottocento),

Fontana del Mascherone
L’Acqua Paola, sgorga dal mascherone centrale presumibilmente di epoca romana , si riversa nel piccolo catino sottostante, per poi ricadere nella grande vasca termale rettangolare di granito, probabilmente antica, e da ultimo nella piscina posta a livello del terreno, delimitata da due colonnine unite da sbarre di ferro.

Particolare del Mascherone


Il tutto coronato da un giglio in metallo che ha sostituito, nel secolo scorso, un giglio in pietra, stemma della famiglia Farnese. In occasione di feste della famiglia Farnese, dalla fontana fuoriusciva vino anziché acqua; nel 1720, in onore di Marco Antonio Zondadori, nominato Gran maestro dell’Ordine di Malta, la fontana gettò vino per tre giorni consecutivi. Via Giulia venne arricchita di addobbi e vi sfilarono i maggiori esponenti della nobiltà romana, splendidi in carrozze lussuose e abbigliamento sfarzoso. Marzia e Tony Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE 🏛❤️🚴🏼‍♀️

venerdì 23 aprile 2021

Piazza Basilica di San Pietro: storia e illusioni ottiche

A casa der papa non solo arte ma anche effetti speciali

Basilica di San Pietro Vista dall'alto
La Piazza è da sempre al primo posto, tra le mete da raggiungere, non solo motivazione strettamente religiosa - di Papa ne esiste uno solo e abita a Roma - ma per molteplici meraviglie 🤩.... c è la Cupola! Su disegno di Michelangelo, “Er Cupolone” più famoso al mondo.

Cupola di San Pietro
Per noi che siamo appassionati di bicicletta è anche la meta della tappa 45 e l’ultima della Via Francigena che collega La Storta a Roma 🚴🏼🚴🏼‍♀️

la meta della tappa 45 e l’ultima della Via Francigena che collega La Storta a Roma
Piazza San Pietro

la meta della tappa 45 e l’ultima della Via Francigena che collega La Storta a Roma
Piazza San Pietro

Qui batte introvabile il cuore di Nerone 🖤 Tra le migliaia di sampietrini che compongono il selciato della piazza della basilica, ce n’è uno proprio a forma del cuore dell’imperatore. Più precisamente è situato sul lato sinistro, guardando la facciata di San Pietro, all’interno della pavimentazione della rosa dei venti.

ra le migliaia di sampietrini che compongono il selciato della piazza della basilica, ce n’è uno proprio a forma del cuore dell’imperatore. Più precisamente è situato sul lato sinistro, guardando la facciata di San Pietro, all’interno della pavimentazione della rosa dei venti.
Il Cuore di Nerone
S’affaccia di domenica il Papa per la benedizione e svetta orgoglioso uno dei tredici obelischi di Roma, l'Obelisco Vaticano.
L'Obelisco Vaticano è uno dei tredici obelischi antichi di Roma
L'Obelisco Vaticano
Ma voi eravate a conoscenza delle illusioni di Piazza San Pietro studiate affinché la piazza potesse apparire ancora più suggestiva, agli occhi dei suoi osservatori? Un po’ di storia Nel 1656 Gian Lorenzo Bernini iniziò i lavori per la costruzione della Piazza, ideata per dare un significato simbolico unico che saltasse agli occhi di tutti, la facciata della Basilica posta al centro della Piazza e circondata da due braccia di colonne.

Il colonnato pensato per accogliere i fedeli e diffondere il messaggio di una Chiesa capace di abbracciare tutti credenti e non credenti, come disse lo stesso Bernini:

“La chiesa di S. Pietro, quasi matrice di tutte le altre doveva haver’ un portico che per l’appunto dimostrasse di ricever à braccia aperte maternamente i Cattolici per confermarli nella credenza, gl’Heretici per riunirli alla Chiesa, e gl’Infedeli per illuminarli alla vera fede”. I lavori durarono 11 anni. Il colonnato è costituito da 284 colonne e 88 pilastri disposti su quattro file e sormontati da una copertura a capanna che riprende il quadriportico paleocristiano. Sulla sommità sono collocate 162 gigantesche statue di santi. Dal punto di vista tecnico parliamo di un’opera che ha richiesto oltre quarantaquattromila metri cubi di travertino. La pietra arrivava dalla vicina Tivoli sia via terra che via fiume. L'effetto che il Bernini vuole ottenere con questo progetto è quello di catapultare lo spettatore dal buio delle antiche stradine romane (l’accesso alla piazza avveniva tramite vie molto strette quelle tipiche dei borghi di Roma) alla luminosità della grande piazza.
Quartiere della Spina di Borgo
Non esisteva infatti Via della Conciliazione e lì sorgeva un quartiere, il cosiddetto Quartiere della Spina di Borgo.

Quartiere della Spina di Borgo

Questo effetto è stato perso definitivamente durante il periodo fascista quando, per celebrare la firma del Concordato, venne costruita l’attuale Via della Conciliazione.

Quartiere della Spina di Borgo

Attraverso il colonnato il visitatore è portato a scoprire gradualmente la vastità della piazza e ad accorgersi con progressivo stupore dell'immensità della Basilica.

Questa appare più vicina al colonnato grazie al disegno a trapezio della piazza di collegamento alla facciata.

La forma della piazza è ellittica, quindi completamente in linea con quelli che erano i canoni del Barocco. Illusioni ottiche del colonnato Tra le illusioni, una delle più note è legata sicuramente alle 284 colonne di Piazza San Pietro.

Camminando nella piazza, tra le fontane e l’obelisco, si trovano due dischi sulla pavimentazione, recanti la dicitura centro del colonnato.

Posizionandovi sopra di essi, infatti, le file di colonne “scompaiono” tanto che lo sguardo vedrà una sola fila di colonne.

E non finisce qui. Attraversando la piazza, le colonne sembrano avvicinarsi e allontanarsi, dando vita ad un movimento tutto da scoprire, grazie ad impeccabili studi di prospettiva e calcoli geometrici fatti ad hoc dal Bernini.


Due dischi sulla pavimentazione, recanti la dicitura centro del colonnato
Tra le illusioni, una delle più note è legata sicuramente alle 284 colonne di Piazza San Pietro.  Camminando nella piazza, tra le fontane e l’obelisco, si trovano due dischi sulla pavimentazione, recanti la dicitura centro del colonnato. Posizionandovi sopra di essi, infatti, le file di colonne “scompaiono” tanto che lo sguardo vedrà una sola fila di colonne.
Illusione ottica Colonnato Piazza San Pietro

Il colonnato, inoltre, segna il confine tra lo Stato della Città del Vaticano e lo Stato italiano. Puntando lo sguardo sull’ingresso, inoltre, verso la facciata della Basilica creata dal Maderno, si ha l’impressione che le colonne della porta principale siano di colore diverso. In realtà non è così: si tratta di un gioco di luci calcolato matematicamente.

Oltre la particolare forma data alla facciata, infatti, le colonne sono convesse – anche questo è visibile soltanto avvicinandosi – ed è questa loro caratteristica a rendere possibile l’illusione della diversità cromatica.
La cupola
Raggiungendo l’obelisco vaticano, proprio nel centro della Piazza, e mettendovi dietro di esso, ecco invece realizzarsi un’altra “magia”.

Rivolgendovi alla facciata, noterete che i tre elementi della Cupola, la sfera dorata sulla cima e le due pietre miliari degli archi, formano un triangolo.

A seconda del punto di osservazione, dovrebbe cambiare quest’immagine geometrica, ma non accade. Merito delle finestre con i lati inclinati, gli osservatori sono ingannati!

Quell’inclinazione, infatti, fa percepire la cupola in movimento insieme a voi!

Facciata Basilica di San Pietro

L’illusione è che “si sposti” a destra o a sinistra tra le teste delle statue, seguendo il vostro sguardo!
Il circo di Nerone 🎪 Tra le curiosità, invece, sapevate che a San Pietro, prima della Piazza e della Basilica, sorgeva il Circo di Nerone?

Proprio qui, infatti, esisteva un impianto per gli spettacoli, lungo circa mezzo chilometro.

Corse di bighe, esibizioni circensi, esecuzioni cristiane (tra cui quella di San Pietro): questi gli eventi ospitati.

Senza contare che, la zona non era mica così pianeggiante, anzi qui sorgeva uno dei numerosi colli di Roma!
Vi abbiamo incuriosito? Conoscevate queste piccole meraviglie di uno dei monumenti più visitati di Roma? Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE Marzia e Tony....e le BIKE ❤️🚴🏼🚴🏼‍♀️ Sito Casa Vacanze IN ROME IN LOVE IN BIKE