Natale di Roma MMDCCLXXVII Dies Romana
Compleanno di Roma. Il 21 aprile 753 a.C.
Pantheon |
Con questa data inizia la cronologia della città e quindi nell’anno 2024 (in numeri romani MMXXIV) abbiamo l’anno 2777 (MMDCCLXXVII) dalla fondazione di Roma.
Quando si considera un’esistenza come quella di Roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell’antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino.
(Goethe)
Colosseo |
Curiosità su questo giorno
l’effetto di luce che, a mezzogiorno in punto di tutti i 21 di aprile, entra dall'oculo del Pantheon, regalando uno spettacolo suggestivo, affascinante, quasi magico, che si verifica solo una volta l'anno.
I raggi di luce illuminano perfettamente la porta di bronzo d'ingresso, quella da cui oggi entrano i visitatori ma da cui, tanti anni fa, accedeva l'imperatore.
L'effetto di luce che, ancora oggi, affascina romani e turisti fu progettato già al momento della costruzione del Pantheon da parte di Agrippa, genero dell'imperatore Augusto, nel 27 a.C.
La cupola del Pantheon, con il suo particolare oculo è stato, infatti, progettato da Agrippa, per volontà di Augusto, proprio con l'intenzione di scandire le stagioni dell'anno e far sì che il 21 aprile - in occasione del Natale di Roma - la luce centrasse la porta di bronzo per illuminare l'imperatore da capo a piedi.
Vi facciamo conoscere la poesia per Roma di Paco Fabrini in arte il piccolo Rocky Giraldi, un grande amico romano e romanista che ci ha lasciato da qualche anno
MAMMA ROMA, ROMA MIGNOTTA
Mamma Roma, Roma mignotta,
nà cosa te chiedo, nà cosa me importa
si devo da morì, e poi rinasce
che sia dar ventre tuo, dalle tue cosce.
Trestevere è una, l'altra è Testaccio,
e in mezzo, ner fiume, io m'affaccio!
Strigneme ar petto, fammè succhià,
nutrime er core, cosi che possa cantà!
Ce ne hai mille de zinne, rosa e lillà,
te le tigne er cielo e te le fà brillà!
Le campane so capezzoli sonanti
sopra er frastuono de urla, clacson e pianti.
Tu sei la lupa, io so i gemelli
Abbraccicame tutto nei vicoletti tua belli.
Che er primo vagito mio sia un vaffanculo,
ma senza astio e cor core puro.
Famme addormì e famme sognà
che tutto st'asfalto se possa leva'...
Mamma Roma, Roma mignotta,
famme fijo tuo, un altra volta!
Auguri Roma ❤️
Marzia e Tony